Tutti abbiamo un posto

Conosco un posto particolare, dove nessuno può entrare ne può avvicinarsi. Solo io so dov’è, e se te ne dessi le coordinate non potresti mai arrivarci. E’ un luogo davvero magico, perché ci crescono cose speciali. Sono le idee, i sogni e i pensieri.

La cosa più bella è che lo fanno spontaneamente. Non servono pioggia, luce del sole, vento, nutrimenti. Al contrario. Amano sbocciare nel buio e nel silenzio, solitari e pigri. Spesso sbucano per metà, a malapena te ne accorgi, ma se hai pazienza puoi avere questa fortuna .

A volte, accade qualcosa di strano ed eccitante, io l’ho provato spesso. Una parola, uno sguardo, un profumo. Allora escono fuori in tanti, frenetici, l’uno sull’altro, all’intorno come impazziti. In realtà non puoi raccoglierli, sono troppi, sfuggono, appassiscono. Ma se sei veloce e se hai un cuore capace puoi conservarne il ricordo, e tenerlo per te.

I più bravi, poi, hanno le loro capacità segrete, e riescono a prenderli e a metterli davvero in posti che solo loro conoscono. Sanno anche metterli tutti in fila, e sanno nutrirli, abbellirli, e con loro creano le più splendide composizioni. Poi poco per volta diventano parole scritte.

Io ci provo da sempre, mi sforzo, ma è un’impresa faticosa. Vado spesso, quasi tutte le notti, nel mio posto particolare, e aspetto. Forse sono nato con qualche particolare abilità, o forse mi è cresciuta dentro piano piano, ma li trovo sempre. E ecco, ogni tanto, ce la faccio anche ad afferrarli, ho imparato qualche trucco e ne raggruppo un po’. Come adesso. Forse chissà, è solo fortuna.

In questo caso è stato facile, mi son messo qui e ne sto apparecchiando un po’. Sono quelli che sono riuscito a raccogliere nei giorni scorsi. Sto scegliendo i migliori. Ho avuto almeno due notti di tempo per scegliere i migliori, come un pescatore in stato di grazia la cui rete una mano ha riempito di pesci. A volte va così.

Si, è stato facile. Ma vedi, una cosa che non sai, che non ti ho detto, è che i pensieri più belli nascono se fuori, nel mondo dove scorre la vita reale, accade qualcosa di buono. Non è necessario, ma loro se ne accorgono, e allora prendono forme sempre più armoniose, iniziano a splendere di colori mai visti, riempiono gli occhi, le orecchie, il naso di sensazioni che non si possono descrivere. O almeno io non so se ne sono capace.

Ma senti, in fondo, a chi importa in realtà tutto ciò. E se potessi prendere tutto ciò che ho appena scritto, stringerlo con una mano e farne un distillato? Ne verrebbe fuori qualcosa di concentrato, qualcosa di scuro, dolce e profumato. A descriverlo, potrei usare queste parole: “Il mio punto di partenza ed il mio punto di arrivo, in mezzo un viaggio. Spenderò il mio tempo fantasticando sul dove mi porterà e ricordando il sapore di quando sono partito”.

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